Anche se l’Osservatorio del Collegio Romano aveva dato alle stampe alcune pubblicazioni negli anni precedenti alla direzione di Secchi, tuttavia è incontestabile che questi tentò di rilanciare in modo deciso la pubblicazione delle Memorie dell’Osservatorio del Collegio Romano, non appena assunse la guida dell’Osservatorio. Nelle Memorie, Secchi pubblicò i lavori più importanti e più corposi, le relazioni sullo stato dell’Osservatorio, le donazioni ricevute, e tutto ciò che riguardava le attività dell’Osservatorio.
Il primo volume, pubblicato nel 1851, contiene la descrizione dei lavori eseguiti all’Osservatorio, ed oltre alle osservazioni e agli studi di carattere astronomico, include un’estesa sezione meteorologica, con i dati delle serie barometrica e termometrica dal 1843 al 1850, rimaste praticamente ininterrotte anche durante gli anni in cui i Gesuiti avevano lasciato il Collegio per l’esilio.
Il secondo volume, pubblicato nel 1852, si apre con una dedica a Pio IX e contiene la descrizione di vari miglioramenti apportati agli strumenti, oltre alle usuali osservazioni astronomiche e meteorologiche; vi si trovano, in chiusura, anche alcune ricerche di fisica, sulla radiazione solare.
Un terzo volume, pubblicato nel 1856, descrive il nuovo osservatorio realizzato sul tetto di S. Ignazio, i suoi strumenti, il suo programma scientifico: da questo momento in poi, l’Osservatorio del Collegio Romano è pienamente improntato agli interessi scientifici di Secchi e il suo nome compare esplicitamente nel frontespizio. Dopo il volume pubblicato nel 1859, che oltre ad una raccolta di studi astronomici, include la descrizione dei nuovi strumenti meteorologici e geomagnetici dell’Osservatorio, Secchi sente il bisogno di uno strumento che permetta una circolazione più rapida dei risultati e fonda il Bullettino Meteorologico dell’Osservatorio del Collegio Romano.
L’ultimo volume delle Memorie viene quindi pubblicato da Secchi nel 1863, con una raccolta di materiali già pubblicati altrove, avvisando i lettori che lo staff ridotto non permette una redazione regolare delle Memorie e lo svolgimento di un programma tradizionale di osservazioni. Successivamente, egli pubblicherà i suoi più importanti lavori negli Atti delle principali Accademie di cui era socio.
Malgrado la loro breve vita, le Memorie sono importantissime per comprendere i primi anni di Secchi alla direzione dell’Osservatorio ed il passaggio che segna l’orientamento sempre più deciso da lui impresso verso l’astronomia fisica.
Dopo la morte di Secchi e la confisca dell’Osservatorio, le Memorie torneranno ad essere pubblicate, con periodicità irregolare, col titolo di Memorie del R. Osservatorio del Collegio Romano, a partire dal 1899 fino al 1921, quando l’Osservatorio del Collegio Romano fu unificato con quello del Campidoglio per realizzare il nuovo Osservatorio Astronomico di Roma, su Monte Mario.
Le figure 1-3 della tavola qui esposta illustrano la disposizione dei locali e degli strumenti all’Osservatorio del Collegio Romano prima del suo trasferimento; la figura 4 raffigura l’antica mira del cerchio meridiano di Ertel, posta sul recinto della basilica di S. Sabina sull’Aventino – la figura 5 rappresenta un disegno di Saturno – il cui studio fu tra gli interessi iniziali di Secchi.
Memorie dell’Osservatorio
dell’Università Gregoriana in Collegio Romano
diretto dai PP. della Compagnia di Gesù. Anno 1850
Angelo Secchi
Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1851
Tav. I
220 x 310 mm
Biblioteca dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo