“Certamente uno dei fenomeni naturali più attraenti è la colorazione del mare: navigando da Napoli a Palermo ognuno sentesi trasportato dall’ammirazione nel contemplare quell’immensa e stupenda distesa d’acque azzurre”. Ma come si misura la trasparenza delle acque? Un metodo standardizzato è stato adottato alla fine del XIX secolo. Questo metodo, che abbassa nell’acqua un disco di colore bianco di 30 cm di diametro fino a scomparire alla vista, è stato ampiamente studiato da Alessandro Cialdi e Angelo Secchi e pubblicato nel 1865 nella rivista “Il Nuovo Cimento”. Ora è universalmente noto come metodo del disco di Secchi.
Per molti motivi, marinai ed esploratori del mondo erano interessati alla determinazione della trasparenza dell’acqua; tra questi ci sono quelli relativi alla sicurezza (assenza di ostacoli e secche), alla ricerca di pesci e alla navigazione intorno agli iceberg tramite il monitoraggio del cambio di colore dall’albero della nave, e persino per consentire il recupero di beni perduti in mare.
Già prima del 1865 erano erano stati fatti esperimenti per misurare la trasparenza dell’acqua, ma è stato Angelo Secchi a correlare l’effetto del diametro del disco immerso con l’altezza del Sole. Tra il 20 aprile e il 1° giugno 1865 Angelo Secchi e il capitano Alessandro Cialdi condussero una serie di misure sulla trasparenza delle acque “nel mare bellissimo che sta di fronte a Civitavecchia” a bordo dell’Immacolata Concezione. Era questa una pirocorvetta a vapore della flotta navale dello Stato Pontificio, costruita nel 1859 dalla Thames Iron and Shipbuilding Company. Era lunga 54,5 m aveva 8 cannoni in ottone e poteva contare su un equipaggio da 46 a 52 marinai. Fu pensata per uso privato del Papa, a cominciare da un pellegrinaggio in Terrasanta che Pio IX non riuscì più a compiere per le vicende unitarie italiane. Più tardi, con la presa di Roma del 1870, il Papa ordinò a Cialdi di condurre la nave a Tolone dove fu disarmata nel 1877.
Dalla corvetta e da una lancia, Secchi e Cialdi, assistiti da alcuni uomini dell’equipaggio, eseguirono una serie di misure sulla trasparenza dell’acqua al largo di Civitavecchia fino a Terracina usando un disco del diametro di 43 cm, “il colore del piatto era il bianco delle maioliche più fine” e uno di 237 cm fu preparato sistemando “della tela da vele che fu verniciata di bianco nitidissimo”. Le misure furono fatte usando vari accessori ottici: “un buon binocolo… un prisma di Nicol, una tormalina e una pila di lastre di cristallo… uno spettrometro e un barometro aneroide”. Per valutare l’influenza del colore furono realizzati altri dischi di tela grandi, verniciati ad olio di bianco, giallo ocra e “color di fondo di mare fangoso”. Nelle relazioni pubblicate nel 1865, Cialdi e Secchi descrissero il metodo utilizzato in modo chiarissimo, da scienziati che cercano di comprendere a fondo il fenomeno studiato in modo sistematico. Il metodo applicato, per la sua semplicità, è diventato molto comune anche per le moderne spedizioni oceanografiche.
Oggi esistono anche della applicazioni per smartphone (www.secchidisk.org) e un database storico mondiale sui dati ottenuti con il disco di Secchi (www.eyeonwater.org).
Corvetta pontificia “Immacolata Concezione”
1870ca.
Fotografia
Biblioteca centrale di Roma. Collezione: Ceccarius
Bibliografia
Boyce D. G., Lewis M. R., & Worm B. (2010), “Global phytoplankton decline over the past century”, Nature, 466, pp.591-596; Cialdi A. & Secchi A. (1865) “Sur la transparence de la mer”,
Comptes rendus hebdomadaire de séances de l’Academie des Sciences, 61, pp. 100-104; Lee Z. P. & al. (2015), “Secchi disk depth: A new theory and mechanistic model for underwater visibility”, Remote Sensing of the Environment, 169, pp. 139-149; Riccò A. (1876), “Studi spettrali sul colore delle acque”, Memorie della Società degli Spetroscopisti, 5, pp. 101-115; Secchi A. (1864), “Relazione delle esperienze fatte a bordo della pontificia pirocorvetta Immacolata Concezione per determinare la trasparenza del mare”, Il Nuovo Cimento, 20, pp. 205-237; Wernand M. R. (2010), “On the history of the Secchi disc”, Journal of the European Optical Society: Rapid Publications, 5, 100135 1-6.